Escursionando sul parco delle colline.
Le panchine.
Nei parchi, lungo i viali, nelle piazze, negli angoli urbani.
Piane o scoscese, sconnesse o martoriate, imbrattate o nuove ed eleganti, di legno o di pietra.
Immancabili luoghi di ristoro che spesso diamo per scontato,
nel nostro Occidente confortevole arredano abitualmente il paesaggio che ci circonda.
Talvolta rinvenibili in posti improbabili, spesso poste sull’affaccio di un belvedere…
Il big bench community project, grazie al quale un elemento consueto è stato trasformato in un’attrazione, nasce proprio dalla riscoperta di qualcosa di semplice e noto, che fa parte di noi: ingrandendo fisicamente una panchina e ponendola in un punto panoramico accessibile a tutti, il designer statunitense Chris Bangle, che da anni risiede nelle nostre Langhe, ha voluto riportare alle origini l’esperienza di sedersi su una panca pubblica per ammirare un panorama.

Crescendo infatti tendiamo forse, talvolta, e spesso senza rendercene conto, a svalutare o a prestare poca attenzione alle cose semplici e abituali. Ecco allora che Chris Bangle, ridimensionando una panchina, ci spinge a tornare a quella dimensione di meraviglia infantile che si prova lasciandosi avvolgere dall’abbraccio di una panchina gigante di fronte a un ampio orizzonte, che mozza il fiato e allarga il cuore, soprattutto se ci abbandoniamo ad esso con lo sguardo di un bambino, cullati da una immensa seduta colorata.
L’idea di Bangle, dopo la prima installazione piemontese del 2010, si è diffusa spontaneamente e rapidamente ed è diventata un vero progetto, senza fini di lucro e volto a contribuire alle economie e al turismo locali. Ad oggi le panchine giganti installate in Italia sono 168; tra queste, al numero 122, annoveriamo la panchina gigante di Collebeato, sita nel parco delle colline di Brescia di questa zona, a nord della città.
Uno degli itinerari possibili per giungere alla big bench di Collebeato sale dal Santuario della Calvarola, a nord del paese: dietro il santuario, c’è un piccolo parcheggio dove si può lasciare l’auto (che troverebbe comunque spazio anche in altri dintorni della chiesa) e da lì parte il sentiero.
Durata e caratteristiche dell’escursione: la camminata per salire dura circa 45 minuti; la pendenza della salita è minima e la strada sterrata che porta in alto è ampia e facilmente percorribile;
Indicazioni: Si percorre tutta via Santo Stefano fino al monastero che porta il suo nome, purtroppo inaccessibile.

Dopo aver costeggiato il monastero, si gira a sinistra verso il Casì de Feo/del Feudo, segnalato dalle indicazioni (sentiero 54), e si prosegue continuando a seguire le indicazioni per il Casì del Feo.

Prima del Casì del Feudo, si imbocca la strada a destra che sale leggermente per poi sbucare sull’apertura che ospita la panchina gigante n. 122. Qui giunti, non resta che arrampicarsi sulle grandi assi colorate, immergersi nel loro abbraccio e nel gusto offerto dallo sguardo che si allargherà con gioia indisturbata sul panorama concesso dalla privilegiata posizione.
Lungo il tragitto, nel salire o nello scendere, val la pena di sostare anche al Casì del Feo per una merenda o, perché no, per un pranzo al sacco. Il Casì è infatti immerso nel verde e dispone di una bella area picnic.

Che dire, questa passeggiata è una breve ma validissima fuga dal traffico e dagli impegni cittadini appena ripresi, che, in questi giorni di settembre, può allungare il ristoro delle vacanze estive e rinnovare ed esaltare la voglia di continuare ad esplorare e a puntare in alto.
A presto, sulle tracce di nuove panchine giganti, e non solo!
Dove: da santuario della Calvarola, via G.Marconi 54, Collebeato. Prendere poi via Santo Stefano e sentiero 54 .
Quando: tutti i giorni
Durata: 45 minuti in lieve salita
Costo: free
Francesca S.