Per una piacevole gitarella di mezza giornata.
Avete presente quelle giornate in cui non sapete bene che fare, avreste voglia di due passi all’aria aperta (magari fuori dalla ressa), ma senza fare troppa strada?
Ecco, in questi casi, accorrono in mio soccorso le Torbiere. Un luogo dove trovare un po’ di pace e serenità, contemplando la natura e facendo del seppure moderato movimento.
In genere amo partire dal Monastero di San Pietro in Lamosa, perché è una vera perla che non mi stanco mai di ammirare. Consiglio di parcheggiare qui l’auto e fare una visita alla chiesa. Dal sagrato di fronte si può godere di una vista straordinaria su tutte le Torbiere ed è un must assoluto scattare qualche fotografia.
Entrando nella chiesa annessa all’ex monastero si resta senza parole, o almeno è l’effetto che questo posto fa a me da anni. Si tratta di una specie di passaporta, che ci catapulta dritti nella sua lunghissima storia. Gli interni sono assolutamente stupefacenti e i meravigliosi affreschi assai eterogenei, perché i contributi pittorici sono il frutto dello sforzo di diversi autori che hanno lavorato, tra il XIII e il XVI secolo, alla loro realizzazione.
Questo luogo, prima del 1083 e per centinaia d’anni, fu probabilmente vissuto dall’uomo come sacro per via della sua posizione e fu sede di culti prima pagani e poi cristiani. La chiesa venne costruita qualche decennio prima di questa data come chiesetta privata dalla famiglia feudale de Ticengo.
Dal 1083 al 1535, la chiesetta, donata ai monaci cluniacensi dell’abbazia di Cluny, si trasformò in monastero e svolse importanti funzioni religiose, economiche, socio-assistenziali e culturali.
Dal 1535 al 1783, il monastero fu poi acquisito dai canonici regolari di san Salvatore di Brescia, che costruirono la cappella di fronte all’entrata. Dal 1783 ad oggi, infine, il monastero è stato quasi ininterrottamente proprietà privata e i locali dell’antica Disciplina sono diventati sede della Fondazione Culturale San Pietro in Lamosa.
A destra dell’abside, proprio sotto all’organo, non perdetevi la porticina in legno da cui si accede al piccolo chiostro esterno e poi ai locali dell’ex Disciplina, anche questi splendidamente affrescati.



Usciti da qui si può tornare in direzione parcheggio e prendere il sentiero in basso sulla sinistra (pagando 1 euro di accesso al parco naturale delle Torbiere) per fare una bella passeggiata di un’oretta.
Generalmente seguo l’itinerario centrale e poi quello sud, ma volendo si può fare anche il giro più lungo arrivando fino alla parte nord del parco.
Facendo il giro centrale si passa su delle suggestive passerelle in legno e, nei momenti di maggiore calma, si può fare bird watching dotati di binocolo.
In autunno i colori sono davvero meravigliosi e si specchiano nell’acqua creando un gioco di riflessi che sembra spesso un dipinto a cielo aperto.
Arrivati quasi alla fine del percorso sud, ad un certo punto vedrete la deviazione nuovamente verso il monastero a sinistra, e una piccola stradina sterrata che sale invece verso destra. Prendendo quest’ultima si sale fino alla minuscola stazione di Provaglio d’Iseo, dove consiglio assolutamente di fermarsi al Viandante Franciacorta per un aperitivo, un pranzo o una merenda, perché si tratta di un posto davvero speciale.
Salendo sulla terrazza si può godere di una vista mozzafiato, sorseggiando magari un buon bicchiere di Franciacorta o una cioccolata calda.



Terminata questa meritata pausa potrete tornare al parcheggio in pochi minuti a piedi, sicuramente arricchiti da questa gita, appena fuori porta, che però riserva sempre una piccola dose di relax e benessere.
Dove: Via Monastero 5, Provaglio d’Iseo.
Quando: tutto l’anno. Monastero sempre aperto dalle 15 alle 18, il sabato e la domenica anche al mattino dalle 10 alle 12
Durata: circa 75′ di camminata
Costo: 1 Euro
Sheila